L'equilibrio Bio-Psico-Fisico è fondamentale per il nostro benessere e per rimanere in forma ed in salute fino a tardi età. Ma qual è il legame e quali sono gli accorgimenti da seguire per mantenere un sano equilibrio tra corpo e mente?

Il metodo MEDBALANCE individua i fattori di stress che provocando disordini alimentari ed emozionali, come la fame nervosa, ansia, paura, rabbia, attacchi di panico e con metodi naturali ripristina l'equilibrio perso.

STRESS

La vita ci propone quotidianamente i cosiddetti stressor, fattori provenienti dal mondo esterno che compromettono il nostro equilibrio: agenti fisici, chimici, biologici, psicologici, comportamenti inappropriati, eccessi o carenze alimentari, infezioni, malattie, sostanze inquinanti, stimoli fisici come un lavoro faticoso o mentali come preoccupazioni, paure, impegni lavorativi, familiari, obblighi o richieste provenienti dall’ambiente sociale...).


Per rispondere a tutto questo, il nostro organismo mette in atto delle reazioni adattative. Saper gestire lo stress ci consente di mantenere in buon equilibrio le nostre funzioni vitali, in definitiva di restare sani. All’opposto un cattivo adattamento impedisce il bilanciamento ed è causa di disagi e malattie se non vengono risolti.


L’organismo è coinvolto a livello psichico, emotivo e comportamentale e attua una complessa reazione di adattamento mediante il sistema nervoso autonomo (ortosimpatico e parasimpatico), quello endocrino (sono coinvolti numerosi ormoni), ed infine sul sistema immunitario.


Allarme, Resistenza, Esaurimento.



Nella prima fase di allarme vengono attivati meccanismi innati che, in caso di stress importanti, sono anche alla base della sopravvivenza. A livello psicologico aumentano l’attenzione, l’allerta e la tensione; intanto l’organismo si prepara per possibili reazioni (es. di difesa o di attacco) che coinvolgono l’apparato osteoarticolare (aumenta il tono muscolare e compaiono i tremori), il metabolismo (incremento di energia e nutrienti: più zuccheri e grassi nel sangue), l’apparato cardiovascolare (si alzano frequenza cardiaca e pressione arteriosa), i polmoni (accelera la frequenza respiratoria, si espandono le vie aeree), i sensi (si dilatano le pupille), il sistema immunitario (per affrontare eventuali infezioni). Vengono limitate le funzioni poco utili per la sopravvivenza immediata: secrezioni salivari e gastrointestinali, peristalsi intestinale, funzioni di eliminazione in genere (compare stipsi e riduzione della diuresi).


Stress leggeri e di breve durata, come il superamento di un esame o di una malattia acuta, passano spesso inosservati; perciò si parla di eustress (stress “buono”, positivo). Ma se continuano (preoccupazione, dieta incongrua, lavoro pesante, infezione di lunga durata), subentra la seconda fase, detta di “resistenza”, per sostenere l’organismo nello sforzo. La partecipazione psichica, l’attivazione del sistema nervoso autonomo ed endocrino (ghiandole surrenali, tiroide) e di quello immunitario sono più consistenti e impegnative.


Spesso l’organismo può supportare a lungo questa seconda fase e raggiungere un nuovo equilibrio, un adattamento alla situazione. Ad es. una problematica lavorativa o familiare può permanere, ma con una serie di accorgimenti si riesce a controllarla: più periodi di svago e attenzioni affettive, meditazione e rilassamento, attività fisica..... 


In mancanza di un nuovo equilibrio, tuttavia, le capacità reattive possono più o meno lentamente ridursi (fase di esaurimento) fino alla comparsa di vari sintomi. I primi sono causati dalle reazioni di difesa dell’organismo (e in particolare dalla persistente attivazione del sistema ortosimpatico): acidosi, disbiosi, infiammazione (quindi facilità a febbri o febbricole), disfunzioni di vari organi, allergie. Successivamente compaiono i sintomi di vere e proprie malattie psichiche o metaboliche (dislipidemia, iperglicemia, diabete, sindrome metabolica, disordini della fertilità come l’ovaio policistico). Questa situazione di continua tensione senza raggiungere un nuovo equilibrio è chiamata anche distress.

La triste verità

QUESTO ACCADE IN UNA PERCENTUALE VICINA AL 95% DEI CASI

Etimologia della Parola Dieta
La parola dieta deriva dal termine greco
«dìaita» che significa «stile di vita».

Cosa vuol dire chiaramente

il termine «stile di vita»?

La teorizzazione chiara e delineata del concetto di stile di vita è attribuita a Alfred Adler, psichiatra e psicoanalista austriaco.

«Lo stile di vita è il profilo di pensiero e azione specifico per un singolo individuo o una categoria di persone»

Cosa Comprende lo Stile di Vita?

• Tratti di personalità 

• Opinioni
• Pensieri                       

• Credenze
• Sistema di valori       

• Pratiche sociali
• Atteggiamenti           

• Comportamenti
• Interessi                     

• Emozioni

  Riflessione   ?

Se dieta significa stile di vita e lo stile di vita comprende tutti questi complessi aspetti dell’essere umano perché oggi per dieta si intende un foglio di carta finalizzato al dimagrimento?

Una Visione Integrata
È normale che la dieta intesa in tal modo è destinata al fallimento poiché tradisce le sue origini etimologiche, non è più stile di vita poiché non considera più l'essere umano nella sua complessa interezza.


Un percorso che lavora concretamente sullo stile di vita, genera risultati stabili e duraturi nel tempo, e deve considerare tutti gli aspetti dell’essere umano attraverso una visione che integra corpo e mente.

La Connessione tra Mente e Corpo

La potente integrazione tra corpo e mente, determina reazioni biochimiche che influenzano il corpo dovuto ai fenomeni mentali.

La Prescrizione dietetica NON considera la connessione tra corpo e mente

La prescrizione dietetica fallisce proprio perché vede l’obesità e i problemi alimentari come un mero sbilanciamento tra entrata calorica e dispendio energetico, semplificando il percorso terapeutico in una banale affermazione.

«Basta mangiare meno e muoversi di più!»


Il problema è come riuscirci?

Percorso di benessere e
riabilitazione dello stile di vita

Le 3 Tentate Soluzioni che Alimentano il Problema

Un Foglio di Carta non ti serve

La prescrizione dietetica intesa come un insieme di grammature e calorie, fallisce poiché modifica solo il cibo su un foglio di carta, non lavora sullo stile di vita cioè sul comportamento alimentare e sui pensieri, emozioni e abitudini che generano quel comportamento specifico.

Motivi del Fallimento delle Diete
1. Considerare l’obesità e i disordini alimentari come un mero problema quantitativo energetico, in realtà è soprattutto un problema emozionale-comportamentale;
2. Il cambiamento delle abitudini alimentari non ha basi solide sulle quali appoggiarsi poiché la dieta non fornisce strumenti e abilità per conservare i risultati nel tempo;
3. La prescrizione di una dieta mantiene il focus sul cibo, sul peso e sul corpo e va a incrementare le
preoccupazioni e gli stress;
4. Il metodo prescrittivo attribuisce la conoscenza e la risoluzione del problema al professionista e non al paziente;
5. Si focalizza solo sulla modifica del peso corporeo che non è associata alla risoluzione dei problemi e degli stress emozionali;
6. Si appella alla forza di volontà dell’individuo che in questa fase essendone carente non ha la capacità di autogestirsi.

Riflessione
Se la dieta prescritta NON è il metodo adatto per modificare i propri comportamenti alimentari e le proprie abitudini, qual è il metodo giusto per costruire un nuovo stile di vita equilibrato composto da cambiamenti duraturi nel tempo?

La Teoria Emozionale-Comportamentale
La teoria emozionale-comportamentale si basa sul concetto che ogni comportamento di un essere umano deriva dai suoi pensieri, i quali sono condizionati dalle proprie emozioni.

Il Potere delle Credenze
Cambia le tue credenze e cambierai le tue azioni.
Ogni comportamento deriva da un pensiero dunque, se oggi i tuoi comportamenti alimentari sono disordinati è molto probabile che tu abbia pensieri sbagliati o disordinati sul cibo, sul peso e sul corpo e su tutto quello che ti circonda.
È fondamentale che diventi consapevole dei pensieri e delle credenze che ti allontanano d
a un comportamento alimentare sereno, spontaneo e naturale. Viviamo in una cultura che ci influenza negativamente, spingendo verso credenze fortemente disfunzionali nei confronti di se stessi.

Individuare le Credenze

Appena individuate le credenze disfunzionali è importante metterle in discussione per indebolirle e poi cambiarle in pensieri e convinzioni funzionali che permetteranno un rapporto sereno con cibo, peso e corpo. Per mettere in discussione una credenza devi cambiare i riferimenti che la sorreggono.
Ogni credenza, infatti, è generata e mantenuta da riferimenti provenienti da ciò che hai ascoltato, letto o vissuto durante la tua vita.

Mettere in Discussione le Credenze

• Se perdo peso sono forte, capace e una persona di valore.
Sbagliato! Il valore, la forza e la capacità di una persona NON sono legate alla perdita di peso ma bensì a tutti i diversi ambiti come la famiglia, le relazioni, il lavoro, lo studio, la cura di sé ...


• Il peso corporeo può solo scendere, non può aumentare nemmeno di un chilo. 
Sbagliato! I dati scientifici dimostrano che il peso di ogni individuo oscilla continuamente.


•L’unico modo per avere il peso “ideale” è mangiare meno.
Sbagliato! Mangiare meno NON è il modo migliore per regolare il proprio comportamento alimentare poiché stimolale abbuffate e le successive restrizioni, è fondamentale mangiare in equilibrio secondo i propri fabbisogni e necessità.


•Mangiare dolci significa essere golosi e perdere il controllo.
Sbagliato! Mangiare dolci non significa aver perso il controllo perché i dolci contengono gli stessi macronutrienti di tutti gli altri alimenti cioè carboidrati, proteine e grassi e vanno consumati con moderazione.


• Se sento la fame è segno che sto perdendo il controllo.
Sbagliato! La fame è un segnale neurobiologico indispensabile a ogni essere umano per regolare il comportamento alimentare.

• Io sono così come mi sento.
Sbagliato! Le percezioni influenzano la nostra realtà ma NON sono la realtà, sentirsi in un modo non implica esserlo, per esempio, sentirsi o vedersi grassi non significa necessariamente essere grassi.

Familiarizzazione con il Cibo
Gli obiettivi sono:
•riscoperta delle proprie necessità fisiologiche e differenza da quelle emozionali;
•trattamento progressivo delle paure legate ad un cambiamento.
•interruzione progressiva dei comportamenti alimentari e dei rituali associati.

Lo Stato Fisiologico
Siamo progettati per funzionare tramite connessioni. Ognuno di noi ha uno stato naturale di funzionamento dell’organismo dato dalla relazione dei vari sistemi del nostro corpo che sono strettamente interconnessi tra loro.

Le 3 Fasi del Percorso
1. Consapevolezza del problema e induzione al cambiamento.
2. Cambiamento.
3. Accettazione e mantenimento dei risultati raggiunti.
Attraverso il percorso proposto, si lavora in ordine cronologico, su ogni fase del cambiamento e ogni step sarà fondamentale per l’ottenimento del risultato.

Le 2 Fondamenta per la Salute
1. Un sistema che ti permette di sviluppare un rapporto sereno ed equilibrato con il cibo, il peso e il corpo senza ricorrere alle regole alimentari imposte da una dieta.
2. Un percorso che lavora, in modo integrato e combinato, su tutti gli aspetti dell’essere umano in continua relazione tra di loro

La Salute è un Fenomeno Multidimensionale
Se ti concentri solo sulla perdita di peso o sulla modifica della composizione corporea allora poni le basi per il fallimento, allontanandoti, istante dopo istante, dalla TUA salute.


«La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia»     "Organizzazione Mondiale della Sanità"


La salute psico-fisica quindi, non si ottiene con la perdita del peso o con la modifica della composizione corporea ma si conquista solo nel momento in cui tutti gli aspetti di ognuno di noi si organizzano in un percorso finalizzato a costruire abitudini funzionali per
strutturare un rapporto sereno ed equilibrato con se stessi, con il cibo, il peso e il corpo.


In un percorso integrato la perdita di peso o la modifica della composizione corporea sono conseguenze naturali di un ritrovato equilibrio ma sono sempre conseguenze, MAI obiettivi primari.





Ma qual’è l’aspetto più importante di questo metodo?
Ti rende completamente autonomo o autonoma al fine di generare Cambiamenti spontanei giorno dopo giorno, ottenendo così un benessere a 360 gradi.

Il Percorso Insieme
Possiamo iniziare un percorso di benessere online attraverso video-consulenze e trattamenti presso i centri specializzati.



Per Chi è?
•Per chi vuole sviluppare un rapporto sereno ed equilibrato con il cibo, il peso e il corpo e mantenere il proprio peso naturale sul lungo periodo;
• Per chi vuole ritornare ad assaporare il cibo eliminando definitivamente il senso di colpa;
• Per chi vuole ridurre lo stress e abbassare il livello di attivazione psico-fisica per vivere con maggiore tranquillità.


Per Chi non è?
• Per chi vuole l’ennesima dieta
«
La follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi» Albert Einstein;
•Per chi crede che l’unica cosa importante per raggiungere il benessere sia perdere peso;
• Per chi non prende sul serio un percorso di riabilitazione nutrizionale riassumendolo nella classica espressione «basta mangiare di meno e muoversi di più»

Bastano 6 ore in tre settimane, per riprendere in mano il tuo benessere.